Cappuccetto Rosso non abita più qui
Little Red Riding Hood doesn't live here anymore
Nell’ottobre 2018 un perturbazione di forza inaudita si è abbattuta sul Trentino Alto Adige e il Veneto. Raffiche di vento violentissime hanno sradicato milioni di alberi sconvolgendo l’ecosistema millenario delle foreste produttrici di ossigeno e cibo e causando la morte degli animali selvatici che vi abitavano. I sentieri che percorrevamo nella maestosa abetaia del Latemar sono ora cancellati o inaccessibili per la presenza di alberi in pericolo di crollo. La montagna mostra le sue desolanti ferite, campiture di marrone, sui pendii dove svettavano abeti secolari. Ora il silenzio e il vuoto, segnato da ceppi divelti con le radici all’aria.
Il clima e il territorio cambiano per effetto dell’azione umana, antagonista degli equilibri che hanno governato, dall'origine, la vita e l’evoluzione sulla Terra.
È la presa di coscienza di una ferita.
Nella favola senza lieto fine di Perrault, Cappuccetto Rosso non può tornare indietro. Quello che è andato perduto lo è per sempre.
La natura, se non ostacolata, potrà fare la sua parte e risanare le ferite, ma ci vorranno almeno 100 anni perché le piante ricrescano e si riformi - in quei vuoti - la rete organica interspecifica, vegetale e animale, che é l’unicum della foresta.
Di certo non vedremo più la foresta com’era e come la conoscevamo.
Nell’ottobre 2018 un perturbazione di forza inaudita si è abbattuta sul Trentino Alto Adige e il Veneto. Raffiche di vento violentissime hanno sradicato milioni di alberi sconvolgendo l’ecosistema millenario delle foreste produttrici di ossigeno e cibo e causando la morte degli animali selvatici che vi abitavano. I sentieri che percorrevamo nella maestosa abetaia del Latemar sono ora cancellati o inaccessibili per la presenza di alberi in pericolo di crollo. La montagna mostra le sue desolanti ferite, campiture di marrone, sui pendii dove svettavano abeti secolari. Ora il silenzio e il vuoto, segnato da ceppi divelti con le radici all’aria.
Il clima e il territorio cambiano per effetto dell’azione umana, antagonista degli equilibri che hanno governato, dall'origine, la vita e l’evoluzione sulla Terra.
È la presa di coscienza di una ferita.
Nella favola senza lieto fine di Perrault, Cappuccetto Rosso non può tornare indietro. Quello che è andato perduto lo è per sempre.
La natura, se non ostacolata, potrà fare la sua parte e risanare le ferite, ma ci vorranno almeno 100 anni perché le piante ricrescano e si riformi - in quei vuoti - la rete organica interspecifica, vegetale e animale, che é l’unicum della foresta.
Di certo non vedremo più la foresta com’era e come la conoscevamo.