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“...La bambina magra si chiedeva di rado (o così sembra ora) da dove lei venisse, più spesso si poneva la vecchia questione, perché esiste qualcosa invece del nulla? Divorava storie con rapace ingordigia, schiere di segni neri sul bianco, che si raggruppavano in montagne e alberi, stelle, lune e soli, draghi, gnomi, e foreste con dentro lupi, e volpi e oscurità. Si raccontava quelle fiabe mentre attraversava i campi, fiabe di cavalieri selvaggi e di laghi profondi, di dolci creature e streghe malvagie...”
Ragnarök - Antonia S. Byatt